ULISSE SARTINI

ANTOLOGIA CRITICA

Milly Conti | 1988

Evocatore di un “dandysmo”, da esteta raffinato:
quel modo di essere elegantemente diversi per mezzo di raffinati particolari in un romantico senso “byroniano”.
Pittore di forte simbolismo nel “Mistero degli embriocosmi” Ulisse Sartini da Milano porta a Trieste una rassegna di valore artistico con qualche cosa di più, il “Ritratto” e la “Fuga verso mondi lontani” con i suo corpi celesti.
Ci porta il simbolismo romantico dei poeti come Baudelaire, Mallarmè, Rimbaud, del pittore Redon, il cui precetto era “mettere sempre accanto a una certezza un’incertezza”.
Su sfondi azzurro acqua trasparenti come il simbolo della purezza, contro aranci fiammeggianti, contro blu scuri si formano rotondi, creati dai colori i nuclei cosmici di Sartini: come pianeti solcati da crateri fuggono verso il mistero di un mondo cosmico, immagini rotonde in una ciclicità che rappresenta il tempo.
Ricerca dei problemi dell’universo in continuo rivenire che ci riportiamo all’antico discorso del filosofo Parmanide.
Per avvicinarmi ai problemi dell’universo – dice l’artista, fermo accanto alla grande tela che in uno sfondo “rinascimentale” d’arancio dorato fa esplodere i suoi nuclei vibranti.
“Amo Rembrandt – spiega Sartini – e ho studiato le tecniche degli antichi maestri del rinascimento.
Prima preparo la tela con il bianco e il nero, poi attraverso le velature di colore ottengo le trasparenze”.
Nascono da queste tecniche, su sfondi dolci di colline sfumate nei verdi chiari e azzurri rotti dai bruni delle rovine di castelli, in un’aria del tutto rinascimentale splendidi ritratti dove gli spazi sono tagliati dalla luce in diagonale, e il personaggio appare vivo nelle sue vesti di seta palpabili.
Il personaggio diventa pretesto per il paesaggio.
Vive la sua modernità, è questa la caratteristica dell’arte di Sartini, in un’ambientazione rinascimentale.
I personaggi ritratti da Sartini vivono in uno spazio intenso che ne esalta i lineamenti, l’atteggiamento, i volti hanno una bellezza esteriore che rispecchia le emozioni dell’anima.
Il culto della bellezza è profondamente calcolato, immesso nelle tele di Ulisse Sartini, esteta romantico.
Due visioni in questa personale: i ritratti, per una ricerca espressiva, e il mondo cosmico per la ricerca del mistero in un vicino futuro.

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