E difatto accanto a questo lavoro che si traduce nella sequenza, sociologicamente connotata, di una galleria di ritratti (affiancata da qualche autoritratto), Sartini sviluppa una tematica imperniata sulla figura dell’”embriocosmo”, secondo il suo vocabolario: immagini derivate da un simbolismo geometrico e atmosferico che enuclea all’organicità nell’astrazione e allude, con la meticolosità di uno scienziato della fantasia, a un momento genetico e originario della vitalità.