Molto spesso la critica d’arte diviene una “camicia di nesso” per gli artisti ed è il caso di Sartini, troppo frequentemente accostato a Sciltian o come l’erede di Annigoni” La pittura di Sartini al di là di questi richiami rivendica sollecitazioni più vicine al fascino della grande tradizione pittorica rinascimentale.
Un “fare pittura” di solida costruzione che si avvicina elle complesse tecniche dell’”antico”.
Non mancano i richiami infatti sia nell’impaginazione, sia spesso nel voluto “divertissement”, alla grande storia del ritratto.
La “citazione” tuttavia ricca di simboliche suggestioni guarda all’interiorità del ritratto, non senza un rimando intellettualistico come negli elementi naturali, fiori frutta spesso allusivi e partecipi dell’effigiato.
Lo stesso paesaggio spesso presente segna un fondale di “richiamo” alle figure secondo un rituale d’impianto “quattrocentista” e anch’esso è preso in prestito dalla tradizione.
La tradizione tuttavia non spegne la sua mai sopita ricerca della poetica dell’”Embriocosmo” che cita frequentemente e sposa nelle dimensioni “atemporali” del suo ritratto.